La forza della formula di affiliazione nel franchising è in costante crescita. Secondo il rapporto di Assofranchising, “il 2017 ha rappresentato l’anno più prolifico nella storia del franchising italiano“, con un incremento del 2,6% del fatturato rispetto all’anno precedente e un aumento del 1,9% dei punti vendita. Molti imprenditori scelgono di aderire a un gruppo di franchising per beneficiare delle numerose opportunità offerte, come l’esperienza e la serie storica, il modello organizzativo e la formazione, o semplicemente per accelerare il loro progetto.

Ma in cosa consiste esattamente l’affiliazione a un gruppo di franchising? In primo luogo, è importante sottolineare che il franchising è un contratto atipico, il che significa che non è regolamentato dal Codice Civile. Fortunatamente, tuttavia, la Legge 129/2004 ha definito alcuni aspetti fondamentali, come la durata, gli obblighi e le penali.

Vediamo di seguito alcuni degli aspetti più importanti da considerare quando si valuta l’affiliazione nel franchising.

Durata

La durata del rapporto di affiliazione può variare a seconda del franchising. In generale, la durata in Italia è di 5 anni, che rappresenta il periodo ideale per l’investitore per raggiungere il punto di pareggio.

Quota di affiliazione e corrispettivi:

La quota di affiliazione è la somma che l’affiliato deve versare una sola volta al franchisor al momento della stipula del contratto. Questa somma consente all’affiliato di accedere alla rete e di utilizzare i marchi, il sistema e tutti gli altri vantaggi offerti dal gruppo. Non c’è una quota fissa prestabilita ed uguale per tutti i franchising, ma dipende dall’importanza del marchio, dai servizi offerti e soprattutto dalla capacità di sviluppo della propria rete. Indicativamente, nell’immobiliare, la forbice di investimento in Italia va dai 3.000 euro ai 20.000 euro. Oltre alla quota di affiliazione, sono previsti anche corrispettivi fissi o variabili (una percentuale del fatturato).

Limiti

Alcuni franchising concedono ai propri affiliati una zona esclusiva di sviluppo, entro la quale l’affiliato può esercitare la sua attività. Nessun altro imprenditore può sviluppare la stessa zona concessa in esclusiva, né l’affiliato può operare liberamente al di fuori della stessa.

Obblighi per l’affiliazione in Franchising

Innanzitutto, la Legge 129/2004 obbliga il Franchisor a consegnare una copia del contratto di affiliazione, oltre ad una serie di allegati, almeno 30 giorni prima della data prevista per la stipula. In questo modo, il Franchisee ha la possibilità di analizzare il contratto e farlo visionare a professionisti. Una volta sancita l’affiliazione, entrambe le parti hanno degli obblighi da rispettare, tra cui:

  • Il Franchisor deve fornire materiali pubblicitari, formazione e aggiornamenti professionali, consulenza e supervisione;
  • Il Franchisee deve utilizzare i marchi e i supporti informatici forniti dal Franchisor, rispettare i tempi di pagamento, ecc.

Recesso e penali

Il contratto di franchising deve prevedere la possibilità di recesso anticipato da entrambe le parti, indicandone la tempistica e l’eventuale costo. Al termine del contratto, non è previsto un rinnovo automatico, ma entrambe le parti possono valutare la possibilità di rinnovarlo a nuove condizioni. Inoltre, devono essere specificate le penali previste per eventuali violazioni del contratto, come ad esempio il mancato o ritardato pagamento delle royalties, l’uso inappropriato del marchio o la violazione del limite esclusivo di zona, se concesso.

Dopo aver analizzato la convenienza o meno di far parte di una rete di franchising, sei ora a conoscenza dei principali aspetti da considerare in un contratto di questo tipo e potrai valutare al meglio le possibilità di affiliazione.

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